Classe 2002, Filippo Santi è un bolognese tutto pepe che ha fatto della musica la sua più grande passione nonché una professione. Il suo nome d’arte è Santi e in occasione della recente uscita del suo primo Ep “Estranei” abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui per scoprire qualche curiosità in più sulla sua musica. Santi ha raccontato di aver raccolto in questo Ep tutte le sensazioni e le difficoltà vissute durante il distanziamento sociale, periodo che secondo lui ci ha allontanati gli uni dagli altri portandoci ad essere “Estranei” tra di noi.
Sei tracce che rappresentano un punto e a capo nel suo percorso artistico, il giovane è infatti in piena sperimentazione e ha promesso presto musica nuova. Dopo l’esperienza ad X Factor del 2020, ha avviato un viaggio musicale alla ricerca di se stesso e, riuscendo a trovare le risposte che cercava, è giunto alla pubblicazione di questo Ep. Ma se volete sapere qualche dettaglio in più non perdetevi assolutamente questa intervista.

Iniziamo sciogliendo un po’ il ghiaccio, se dovessi descriverti a chi non ti conosce con tre aggettivi quali sceglieresti e perché?
Vivace, simpatico, perché comunque ho il mio carisma (non sono umile nel dire queste cose ma è vero ahah), e senza pretese, non pretendo mai niente dagli altri. Hai presente magari le persone più pretenziose nei confronti degli altri a livello relazionale intendo, perché a livello lavorativo se uno non pretende di più non arriva da nessuna parte, io non mi aspetto niente da nessuno, mi faccio la mia vita, vivo bene gli altri e vivo bene con me stesso.
Il 17 giugno è uscito il tuo primo Ep Estranei, un momento importante per la tua carriera musicale, quali emozioni hai provato?
Mi sono sentito veramente libero dopo un po’ di tempo nel senso che in questi due anni c’è stato un percorso, un processo artistico e creativo molto duro. Io avevo bisogno di risposte. Sono uscito da X Factor nel 2020 e da lì è un po’ incominciato il tutto, ho iniziato a dover ingranare le marce. Questo percorso me lo sono voluto godere però è stato impegnativo. Io sono partito da un punto in cui non conoscevo me stesso dal punto di vista musicale. Un viaggio alla riscoperta di me stesso e della mia musica, del mio essere in quanto artista.
Questo mi ha portato alla realizzazione di brani che sono poi stati pubblicati nell’ Ep “Estranei” e quando è uscito io mi sono sentito realizzato in qualche modo. Ho finito un percorso personale, ho messo un punto a una frase. Ora andiamo a capo e si ricomincia. Mi sono sentito così, poi purtroppo io sono una persona che a livello lavorativo non riesco molto a godermi i momenti, solo sul palco. Penso sempre al dopo, ogni volta che esce un singolo penso sempre al dopo. Sono una persona che pensa tanto a livello musicale.
Qual è la tua traccia preferita di questo Ep?
Allora come dico sempre non ho una traccia preferita. Ogni canzone mi appartiene, l’ho scritta io e rimanda ad un periodo della mia vita che ho vissuto, del resto le mie canzoni raccontano quello che vivo. Se ti devo dire una traccia preferita non ce l’ho, però ti posso dire che “Notte fantastica”, che è il singolo dell’Ep, è il brano cui ho dedicato più tempo, ma non più tempo di realizzazione, ma a livello sperimentale. Solo di questa canzone ci sono 21 versioni diverse, a me piace sperimentate. Nei miei hard disk ho tante versioni della stessa canzone, fino ad arrivare a quella che mi soddisfa di più. Questa cosa è stimolante, fa vedere più versioni della stessa canzone, e mi gasa un botto. Ovvio non puoi fare un singolo a settimana in questo modo haha.
Nel brano “Bravi ragazzi” canti “Voglio tornare negli ultimi banchi dove non si pensava a niente dove niente era importante ma liberi come non mai ma con le solite pare di sempre”. Come era Santi a scuola? Hai un bel ricordo di quel periodo della tua vita?
Questa è una bellissima domanda, veramente. Il Santi a scuola, hai toccato un tasto dolente… Allora ti dico non sono una persona che andava male a scuola, non sono mai stato bocciato o rimandato e questo per me è già un grande risultato. Sicuramente non ero uno cui piaceva tantissimo andare a scuola però, non so perché, ho sempre avuto un forte senso del dovere. Per esempio, alle elementari quando tornavo a casa mia mamma non mi ha mai detto “fai i compiti”, mi mettevo io autonomamente. Ho qualcosa che non mi fa sentire a posto, questo almeno alle elementari, alle superiori i compiti non li facevo mai ahah. A scuola non sono mai andato male e ho abbastanza un bel ricordo.
In “Bravi ragazzi” ho usato un po’ questa situazione, siamo io e questa ragazza sulla barca e io le chiedo se si ricorda quanto era bello stare in quei banchi dove era tutto spensierato. Tu lì pensavi a non prendere quattro in matematica senza preoccuparti di tutti quei problemi che poi hai una volta finita la scuola. Ho in generale un bel ricordo di quel periodo, prendevo un sacco di note eh, lo devo dire, non riuscivo a stare zitto, però facevo anche ridere.
“92B” è una traccia che ha come sfondo Bologna, che rapporto hai con la tua città?
Bologna per me è una grande mamma. Mi ha cullato dalle mie prime esperienze musicali, i primi concertini li ho fatti qui nei bar, in mezzo alle vie, una volta ho suonato anche in piazza Maggiore. Bologna è una città a grandezza d’uomo: è piccola ma tanto grande a livello artistico. Ci sono tantissimi artisti che sono nati e cresciuti e hanno fatto il loro percorso musicale qua. Io da loro ho imparato tanto, ascoltandoli sono stati molto d’aiuto per il mio essere in quanto artista. Per me Bologna è una grande fonte di ispirazione ha un sacco di paesaggi, aspetto che io adoro, come non potevo farci riferimento in una canzone?

Parliamo di live, hai già iniziato il tour e per tutto il mese di luglio sarai sul palco. Come stai vivendo questi giorni tra una data e l’altra? Hai qualche ritualità da seguire prima di iniziare un concerto?
L’unico rito scaramantico è evitare l’aria condizionata in questo momento ahaha. A me piace un sacco stare sul palco, ho iniziato il tour domenica scorsa, riprenderemo a luglio e saremo poi in giro. Sono carico, aspettavo questo momento da tantissimo tempo e apriremo artisti importanti come Psicologi e Dargen D’Amico. Tra una data e l’altra mi preparo e vado tante volte in bagno perché accuso il colpo.
Faccio tanto sport, è importante avere fiato sul palco. Ti racconto un aneddoto della mia vita che sto vivendo ora. Io ho sempre odiato il basket. Qualche tempo fa esce su Netflix il film “Hustle” incentrato sul basket, l’ho visto due volte in un giorno e adesso tutti i giorni, te lo giuro, vado a fare i campetti da solo. Prendo la palla e vado a fare i tiri da solo, anche perché sono tristo a basket e quindi vado da solo. Questa è la mia attività fisica.
In realtà non è proprio la prima volta che sali su un palco, l’anno scorso hai anche aperto le date di Torino e Bologna del Fortuna tour di Emma Marrone. Come è stato esibirsi in quell’occasione e davanti ad un pubblico di quel tipo?
Sarò molto sincero, l’esperienza è stata una figata assurda, era la prima volta che aprivo Emma e che suonavo davanti a un pubblico così tanto vasto. Però a che ad X Factor, una cosa che non ho mai avuto è l’ansia del palco. Ovviamente sono molto emozionato, magari i giorni prima sono più nervosetto, ma non ho mai avuto paura. Son sempre stato super sereno, vado tante volte in bagno, lo devo dire nudo e crudo ahahah ma non ho mai avuto questa sensazione di ansia/ paura di salire su un palco, già dai tempi di X Factor. Sono molto più in ansia di fare una diretta su Instagram che di salire sul palco.

Nel futuro di Santi quali progetti musicali e non ci sono? Qualche spoiler?
Devo pensare bene a cosa poterti dire, sicuramente ci sono tantissime canzoni. Sono una persona cui piace far respirare le canzoni che sono appena uscite, voglio vedere dove andranno a finire queste canzoni, che effetto faranno, dove mi porteranno, quindi voglio aspettare un pochino, ma posso dirti che nel 2022 ci sarà moltissima musica nuova e magari qualche featuring. Invece domani, martedì 28 giugno, super spoiler, uscirà il video di “Notte fantastica” su YouTube. Per quanto riguarda i progetti non musicali, ho fatto la comparsa in un film che uscirà credo ad ottobre. Sono gasatissimo di questa esperienza, mi è sempre piaciuto recitare e mi sono trovato in questo set con gente strepitosa. Andrò in sala, quei cinque secondi che bastano per poter dire “sono andato al cinema”
Ultimissima domanda, qual è la canzone del panorama musicale italiano che avresti voluto scrivere e perché?
La canzone si intitola “Se un giorno ti svegli felice” di Cesare Cremonini. È un pezzo che ho amato dalla prima volta che l’ho ascoltato, tutto il testo è un qualcosa di magico. Secondo me lui con questo testo è riuscito a fare un parallelismo a livello relazionale con delle immagini fortissime. A me è arrivato come una freccia dritta al cuore, mi piace. È un gran bel brano, se l’avessi scritta io mi vanterei tanto, sarebbe l’unica canzone che mi potrei tatuare. È uno dei miei pezzi preferiti ed è sicuramente la canzone che avrei voluto scrivere sia a livello di testo che di musica.