Scommettiamo che tu, lettore, qualsiasi età abbia hai in casa una collezione di dischi in vinile. Una moda che è tornata negli ultimi 10 anni potremmo dire, il vinile ha un fascino inspiegabile (o forse spiegabilissimo) e come sempre noi, oggi, per la rubrica Music industry for dummies vogliamo spiegarvi nel concreto cosa sia un vinile e come mai le vendite di questo formato di musica stiano battendo ogni record.
Da cos’è dato il fascino allora? Da quella sporcatura nel suono, dalla gioia di spolverare la copertina di quel vinile che non ti ricordavi nemmeno di possedere e metterlo nel giradischi appoggiandoci, con la precisione di un chirurgo, lo stilo… Insomma è un’esperienza.
Che cos’è il vinile?
Dicevamo che i dischi in vinile sono la miglior esperienza di apprezzamento (e collezionismo) di musica, se sei giovane chiedilo ai tuoi genitori, ognuno consumava un vinile in maniera diversa: c’era chi si godeva ogni pezzo come fosse l’ultimo e lo usava con cura, il minimo indispensabile, in modo da non farlo rovinare e chi invece lo consumava fino a portarlo ad avere dei solchi. Ogni vinile, anche per questo, trattiene una storia, dei ricordi, cosa che la musica in streaming può raccontare poco.
Nonostante sembri molto vicino a noi, in realtà il disco in vinile (o LP) ha una storia antichissima. Tutto inizia grazie al buon Thomas Edison nel lontanissimo 1877, ebbene sì, è stato il fonografo in qualche modo ad aprire la strada per l’invenzione del vinile come lo intendiamo oggi. Ovviamente la sua invenzione aveva ancora qualcosa che non girava alla perfezione…
Torniamo ai vinili, il primo comparve sul mercato nel 1948 ed andò gradualmente a sostituire i dischi che fino a quel momento erano in commercio: 78 giri in gommalacca con dei solchi molto spessi. Questo apporta inoltre un’altra novità che, a livello produttivo, non poteva che essere un vantaggio: ruotando a velocità più bassa permetteva di registrare un numero maggiore di minuti a facciata. Se quel primo 33 giri fu presentato per primo in America dalla Columbia Records, un anno dopo la RCA presentò il 45 giri.
Se oggi siamo affascinati da questa “tecnologia”, nel mercato di metà ‘900 durò poco, infatti fu ben presto sostituito dal compact disc (CD) negli anni ’80.

Perché ci piacciono così tanto i vinili?
I vinili sono tornati ad essere il nostro modo preferito di ascoltare musica, sicuramente si vendono più quelli rispetto ai CD e, anche se ognuno vive la musica in modo diverso in quanto arte, la spiegazione del perché li amiamo c’è ed è bellissima.
Ve lo abbiamo accennato prima e, sicuramente, uno dei motivi principali è il desiderio di possedere fisicamente un’arte che in realtà è immateriale. Quando abbiamo un oggetto ci leghiamo inevitabilmente dei ricordi, delle storie, trasmettiamo a questo una piccola parte della nostra anima e questo lo rende affascinante, una parte della nostra storia.
Siamo diventati, ancora più di prima, collezionisti di vinili e a questo contribuiscono sicuramente anche i cosiddetti special pack, alcuni vinili sono esteticamente meravigliosi e le cose belle ci piacciono molto. Ascoltare un vinile è un’esperienza che inizia fin dalla prima azione che ci porta a sceglierlo in mezzo a tutti gli altri che abbiamo. Si sfila il vinile, lo si mette nel giradischi, ci si appoggia lentamente lo stilo, si ascolta con attenzione il primo lato per poi girarlo… E lo si ascolta tutto intero, senza cambiare la canzone prima che possa finire.
Il vinile in qualche modo ci reinsegna a godere a pieno della musica, ad assaporare e a godere di ogni nota di una canzone senza la fretta e l’impulsività del gesto che ci porta a skippare un brano che non ci piace. Le canzoni di un vinile le ascolti tutte e per arrivare alla tua preferita aspetti e quell’attesa te la farà apprezzare ancora più di prima… E poi sa quanto è difficile per un cantante costruire, in quel preciso ordine, la tracklist del suo disco? Quindi, per noi, ascoltare gli album in ordine è un must!
I vinili più venduti nel 2021

La vendita di questo formato di musica aumenta sempre di più e, nell’anno appena trascorso, anche forse a causa del lockdown, la vendita dei formati fisici rispetto all’anno precedente è aumentata del 18%. Il vinile più venduto è stato The Dark Side Of The Moon, il leggendario album dei Pink Floyd e, a seguire, l’attesissimo progetto di uno dei re del rap italiano: Noi, Loro, Gli Altri di Marracash.
In classifica, tra i primi 10, rientrano rispettivamente al terzo e al sesto posto i due album di Harry Styles, il mood vintage della sua musica e del suo personaggio contribuiscono sicuramente a spingere i fan ad acquistare il formate in vinile dei suoi album. Immancabile in classifica, ovviamente, anche Teatro d’Ira Vol. 1 (aspettiamo il Vol. 2) dei Måneskin.
Essendo il preferito della Gen Z (ed essendo questa la nuova generazione di collezionisti di vinili) rientra in classifica anche Blanco con l’album di debutto Blu Celeste. Al decimo posto ritornano i Pink Floyd con un altro loro album leggendario (che poi quale album dei Pink Floyd non è leggendario?) stiamo parlando di The Wall.