Si è svolto ieri in una Piazza Duomo affollatissima, sconfiggendo le previsioni meteo che davano un temporale enorme proprio nelle ore in cui si sarebbe dovuto svolgere, il concerto evento LoveMi organizzato da Fedez e J-Ax a sostegno della fondazione ToG. Il pubblico che ha riempito la piazza, Galleria Vittorio Emanuele e le vie adiacenti a quanto pare non superava una media di 28 anni e a questo ha contribuito sicuramente una lineup di giovanissimi che si sono fatti strada nel panorama urban e trap.
Una folla scatenatissima, non c’era una canzone che non sapevano, tranne quando è arrivato il turno di due canzoni leggendarie, due canzoni che sono stata l’adolescenza di chi era ragazzo negli anni ’90: Domani Smetto e Spirale Ovale. Gli Articolo 31 hanno fatto la storia diventando in qualche modo i capostipiti del rap italiano e portando, in questo campo, grande innovazione e creatività… Vi diamo una chicca, avete presente Big Poppa, uno dei brani più famosi di Notorius B.I.G. nonché l’inno del rap. Come la maggior parte dei pezzi rap degli anni ’90 anche quello era campionato ma indovinate chi un anno prima aveva usato lo stesso sample? Esatto, proprio i nostri cari Articolo 31 nel brano Solo Per Te.
Due brani che J-Ax ha portato sul palco assieme a Fedez, dopo la pace fatta quest’anno il loro legame umano e artistico sembra essere ancora più forte di prima. Oltre ad aver fatto rivivere al pubblico e a chi ha seguito il concerto dalla tv le emozioni del leggendario San Siro nel 2018 hanno anche fatto emozionare, proprio con questi due brani, tutti i fan degli Articolo 31 che, sicuramente, appena tornati a casa sono andati a riprodursi tutta la discografia di Ax e Jad. I brani hanno dato vita ad un simpatico scontro generazionale sui social tra Gen Z e Millennials, Twitter ovviamente ne è stato il protagonista assoluto.
Ma chi sono gli Articolo 31?
Gen Z non ve la prendete per gli insulti ricevuti dai Millennials perché non sapevate quelle canzoni, ci siamo qua noi, ci piacciono gli scambi generazionali di musica e, perché no, anche un po’ di buona cultura musicale… Perché loro due, nel panorama rap, la traccia la hanno lasciata bella visibile.
Partiamo col presentarveli allora, sono un duo hip-hop che si è formato nel 1990 e composto dallo zio Ax e da Dj Jad. I testi dei loro brani hanno sempre qualcosa da insegnare e risultano sempre attuali, anche 25 anni dopo, anche il loro nome d’arte ha un significato ben preciso. Si rifà alla Section 31 del Broadcasting Authority Act, una legge emanata in Irlanda del Nord che rappresentava una dura minaccia alla libertà di espressione. Il loro primo album è stato Strade di Città ed ha raggiunto le 90.000 copie vendute, un risultato che prima d’ora, nel panorama hip hop italiano, nessun gruppo aveva raggiunto.
Gli album e i singoli pubblicati assieme sono stati tanti, tutti di successo, e hanno segnato l’adolescenza di milioni di giovani che li prendevano come punto di riferimento e spunto di riflessione. Ebbero un discreto successo anche all’estero e, nel 2004, furono i primi a portarsi a casa il Best Italian Act agli MTV European Music Awards. In qualche modo possiamo dire che è grazie a loro che oggi ritroviamo il rap nelle classifiche e in rotazione radiofonica, sono loro ad essere stati i pionieri del rap mainstream sperimentando musicalmente ma anche a livelli di testi, scrivendo della loro generazione, di chi li ascoltava diventando i loro portavoce.
Gli Articolo 31 si sono separati nel 2006 per concentrarsi sui progetti solisti ma sono risaliti a bordo della stessa macchina nel 2018 per un tour di 10 date. Non vi vogliamo convincere che gli Articolo 31 siano più bravi dei vostri rapper o trapper preferiti, non vogliamo scontri generazionali troppo accesi, ma siamo certi che dai loro testi si possa imparare tantissimo e che, soprattutto, possano portare qualsiasi persona a riflettere… Quindi andate dai vostri genitori o dai vostri fratelli e sorelle più grandi e fate un salto nel passato (e nel presente) col buon rap degli Articolo 31!