La Disney festeggia i 40 anni di “Tron” con i Duft Punk

Sono passati 40 anni dall’uscita di “Tron” e la Disney ha scelto di festeggiare la ricorrenza con una festa a tema insieme ai Daft Punk.
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Sono già passati 40 anni dall’uscita di “Tron“, pellicola di culto Disney diretta da Steven Lisberger e considerata il primo film di fantascienza ad aver raccontato la realtà virtuale in ogni sua parte. Per festeggiare questa ricorrenza, la Disney ha ben pensato di organizare un gigantesco dance party in collaborazione con D23 e la House of Blues di San Diego. L’indiscussa protagonista della serata sarà la musica dei Daft Punk, alias Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, nonchè ergo i compositori della colonna sonora del sequel, “Tron: Legacy“, del 2010.

Il trailer ufficiale del film “Tron” del 1982

Storia di un film antesignano e all’avanguardia

Tron” segue le vicende di Kevin Flynn, un genio della programmazione di software per videogiochi e segue la sua lotta contro il CEO di una potente multinazionale nel campo dell’informatica. Il suo direttore geneale, Ed Dillinger, ha truffato ripetutamente il buon Flynn, appropriandosi di videogiochi ideati dal programmatoree e spacciandoli per suoi. Per smascherare l’uomo, è necessario recuperare le prove nascoste all’interno di specifici sistemi informatici aziendali (chiamate anche comunemente banche-dati) sorvegliati dal MCP (Master Control Program), un vero e proprio esempio antesignano di intelligenza artificiale. L’unico modo per accedere al sistema in questione è creare un alter ego digitale attraverso una “utility di sembianza codificata“, che possa muoversi nello spazio virtuale come un personaggio dei videogiochi.

Lo stesso titolo della pelicola “Tron“, non è casuale. Sebbene Lisberger abbia affermato di averlo scelto come contrazione della parola in inglese “ElecTRONics“, la parola identifica in maniera ancora più specifica un comando del linguaggio di programmazione BASIC, che viene normalmente utilzzato per individuare possibili falle nelle linee di codice di un programma digitale.

La colonna sonora fu affidata alle sapienti mani del leggendiario Wayne Carlos, che in passato aveva curato anche le soundtracks di ben due pellicole di Stanley Kubrick: “Shining” e “Arancia Meccanica“. Negli anni ’80, tuttavia, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che in occasione dell’usicita del suo attesissimo squel, il compito sarebbe andato agli autori di hit come “Around The World” e “Alive”.

Crediti foto: Disney

Tron: Legacy e il contributo significativo dei Daft Punk al progetto

La colonna sonora di “Tron: Legacy” resta uno degli esempi più interessanti di musica elettronica ed orchestrazioni, che si uniscono e si legano creando una tessuto connettivo capace di scandire i tempi della pellicola stessa.

Fin dalla sua uscita, a dicembre 2010, l’album ha ricevuto il plauso della critica. Si è parlato di un disco capace di fare ancora una volta la rivoluzione, guardando alla musica classica pur rimanendo fedele a sé stesso; di un’opera sinfonica oscura ed inquietante, nonchè di un gioiello di composizione nato dalle mani e dalle orecchie esperte di due robot. Un lavoro mastodontico in ogni sua parte, un’opera elettronica che non è rivolta solo agli amanti del dancefloor, ma che può essere amata e gusta da tutti indistintamente.

Negli USA, il disco ottiene un grande successo entrando alla #10 della Billboard Hot 200, riuscendo a superare persino altri due progetti a lungo attesi dal pubblico: “The Beginning” dei Black Eyed Peas e “My Beautiful Dark Twisted Fantasy” di Kanye West.

A 10 anni di distanza dalla sua uscita, nel 2020, Guy e Thomas hanno voluto fare un regalo speciale ai propri fan, pubblicando la Complete Edition della colonna sonora su Spotify. Tra gli inediti presenti, troviamo “Sea of Simulation“, “ENCOM, Part I“, “ENCOM, Part II“, “Castor“, “Round One“, “Father and Sons“, “Reflections” e “Outlands, Part II“.

Si era parlato anche di un possibile coinvolgimento del suo nel terzo capitolo del franchise Disneyano, ma è ancora troppo presto per parlarne, specialmente in seguito allo scioglimento dei Daft Punk. Eppure, il tempo ci insegna che i comeback non si possono mai escludere e visto il nostro amore per i musicisti-robot, ne saremmo molto felici.

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