Ci sono icone senza tempo destinate a rimanere nella storia. Marilyn Monroe è proprio una di queste e Netflix ha deciso di renderle omaggio con una nuova pellicola intitolata “Blonde“, diretto da Andrew Dominik e avente per protagonista la nuova stella del cinema hollywoodiano Ana De Armas. Il film, in uscita il 28 settembre, ripercorre la vita della star del cinema protagonista di progetti come “Gli uomini preferiscono le bionde“, “A qualcuno piace caldo” e “Come sposare un milionario“, basandosi sul best-seller del 2000 della scrittrice americana Joyce Carol Oates: dall’infanzia precaria ed instabile fino all’ascesa alla celebrità di Norma Jean Baker.

Dopo dieci anni e diverse attrici accostate al ruolo della protagonista (Jessica Chastain e Naomi Watts su tutte), le riprese del film non sono state propriamente una passeggiata. Inizialmente previste per il 2015, salvo essere successivamente posticipate al 2019. Come se non bastasse, si era vociferato di una serie di discussioni importanti tra Dominik, regista di pellicole come “Cogan – Killing Them Softly” e “L’assassinio di Jessie James da parte del codardo Robert Ford” (film candidato agli Oscar nel 2007), e la casa di produzione stessa.

Prima di approdare su Netflix, “Blonde” verrà presentato in anteprima mondiale in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia a settembre. Oltre alla De Armas, il cast comprende Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel e Evan Williams.

Blonde“: molto più di un libro, molto più di un film

Trasformarsi in Marilyn le ha sempre richiesto ore“, ha dichiarato Joyce Carol Oats durante la ventunesima edizione del Neuchâtel Intl. Fantastic Film Festival in Svizzera. “Ana de Armas, la meravigliosa attrice che la interpreta, penso che le ci siano volute circa quattro ore di trucco. Quando la vedi sullo schermo, in realtà non esiste.

Inoltre, ha aggiunto: “È come un’immagine fantastica, ma farla diventare un mezzo di sostentamento significa sopportare una buona dose di angoscia. Man mano che Marilyn cresceva le venivano sempre assegnati ruoli in cui avrebbe interpretato una giovane diva e si sentiva umiliata. Non si può continuare a interpretare questa bionda stupida anche alle soglie dei 40 anni. Alcune persone dicono che si sia suicidata. Non lo penso necessariamente. Penso che potrebbe essere morta per qualcosa di simile all’estrema disperazione”.

Crediti foto: La Nave di Teseo

Chi meglio della Oats avrebbe potuto parlare della Monroe raccontandocela sotto una nuova luce? Ben prima di diventare il film che avremo il piacere di vedere a settembre, l’autrice e intellettuale tra le più prolifiche della letteratura americana, ci racconta una donna dalle mille sfaccettature e contraddizioni: dall’adolescenza in solitaria al consolidamento di un sogno, dall’abbandono di Norma Jean in favore di Marilyn Monroe, le insicurezze, le delusioni in amore, la costante lotta con lo specchio e i problemi di depressione che si celavano dietro la figura di una donna tanto forte quanto risoluta. Marilyn in fondo lo era.

Per evitare problemi di carattere legale, nel romanzo non compaiono i nomi di coloro che hanno fatto parte della vita dell’attrice, ma solo alcune iniziali. Nel testo sono presenti solo alcune iniziali, come la “C” di Tony Curtis (così si suppone), collega di Marilyn in “A qualcuno piace caldo” e “RF” (qualcuno crede che possano essere collegate all’omicidio del Presentente degli Stati Uniti Robert “Bob” Kennedy e alle teorie cospirazioniste legate ad esso). Nemmeno i nomi di due dei mariti della star (Joe DiMaggio e Arthur Miller). A loro si fa riferimento come ‘l’ex atleta’ e ‘il drammaturgo’.

Nel suo romanzo, pubblicato in Italia da La nave di Teseo, la Oats manifesta un talento narrativo veramente esemplare, riuscendo ad unire e mescolare storia e finzione, vita e fantasia, sogni, desideri, passioni e aspirazioni. Quale ritratto ci restituirà la pellicola di Dominik nel suo adattamento cinematografico? Attendiamo il 28 settembre per scoprirlo.