Ha dato inizio ieri sera al suo Festival di Sanremo, martedì 7 febbraio, Leo Gassmann, portando sul palco dell’Ariston “Terzo Cuore“, scritto assieme a Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. Leo sale sul palco con un sorriso gigante, canta l’amore in pieno stile Pinguini (sia musicalmente che testualmente è chiarissima la firma di Riccardo) e questo conquista i cuori della sala stampa che lo inseriscono al quarto posto nella top 5 della prima serata del Festival.

Davanti a Leo Gassmann, Ultimo, i Coma_Cose, Elodie e Mengoni, già vincitore di questa edizione per molti. Leo Gassmann commenta così la sua prima performance: “Sono onorato, ieri mi sono divertito anche se ero un po’ teso. Nei camerini faceva caldo e il mio manager mi ha portato nel sottoscala a prendere un po’ di aria.

Lì c’erano un sacco di foto di artisti in gara a Sanremo negli anni ’70. Tra quelle foto, quella di un ragazzo con lo sguardo fiero, allora mi sono detto: “Io sono Sanremo mi devo divertire” e tutta l’ansia è andata via. Spero di essere riuscito a rendere onore al brano, grazie per la fiducia. Me la sono goduta, ho cercato di essere la miglior versione di me stesso“.

Da subito chiacchieratissimo l’intervento di Blanco, tornato sul palco di Sanremo per ricantare il brano vincitore della scorsa edizione e per presentare il suo nuovo inedito “L’Isola delle Rose” durante il quale, a causa di alcuni problemi tecnici, ha avuto dei comportamenti poco professionali e rispettosi: “Ho visto quello che è successo con Blanco, sicuramente ha sbagliato… Sono amico di Riccardo, non è solito fare queste cose, spero abbia la possibilità di chiedere scusa e rimediare. Siamo ragazzi, a volte facciamo errori“.

Il duetto di Leo Gassmann con Bennato

Tantissima attesa per la serata delle cover, durante la quale Gassmann porterà sul palco il grande Bennato. Un omaggio alla musica di Bennato, quella con cui è cresciuto Leo e che lo ha portato a stringere un rapporto di forte amicizia con il cantautore, ma soprattutto un medley che racconterà i paradossi della società contro le guerre di ogni genere.

Per me è un grande onore salire sul palco con Edoardo, è un amico e un maestro per me, sono cresciuto con la sua musica. Uno dei ricordi più belli è da piccolo, con mamma e papà, a teatro a guardare Peter Pan. Abbiamo legato, lo sento tutti i giorni, fa parte della mia famiglia e lo amo follemente. Sono onorato di poter cantare insieme a lui i brani che hanno fatto la storia della musica“.

I tormenti dei giovani

Una canzone, quella di Leo Gassmann che, a differenza degli altri giovani in gara, che non canta il tormento interiore che fa da file rouge dei brani cantati dalle giovani generazione. Da qui la domanda sorge spontanea, perché le generazioni più giovani hanno questo grande tormento interiore? Arriva precisa la risposta di Leo, una generazione che ha sempre più paura del futuro, incerto, fatto di guerre e crisi climatiche e fatto dell’impossibilità, spesso di studiare. Se manca questo diritto, quello di conoscere e comprendere la realtà che ci circonda, la paura si farà sempre più strada.

Leo Gassmann
Crediti Simone Biavati

Chiude così Gassman, dando un consiglio a tutti quei ragazzi che stanno rincorrendo il suo stesso sogno e che, molte volte, si vedono sbattute delle porte in faccia: “Non abbiate fretta, circondatevi di persone che vi vogliono bene, di amici che credono in voi. Non abbiate paura di sperimentare e di essere diversi da quello che va ora nelle classifiche, avete possibilità di creare qualcosa di unico ed è possibile solo con il confronto.

I poeti maledetti erano tutti amici, anche gli artisti negli anni ’70… Edoardo mi racconta sempre storie straordinarie, mi ha detto che una volta i cantautori erano tutti amici, per cercare di trovare soluzioni ai problemi del mondo insieme e ispirarsi per scrivere canzoni. Io lo faccio coi miei amici. A volte arrivano momenti in cui sembra che vada tutto male ma poi si ha la forza di tornare a sorridere assieme a loro“.