LDA, reduce dal Festival di Sanremo 2023 dove ha partecipato con il brano “Se poi domani”, pubblica oggi il suo nuovo album intitolato “Quello che fa bene”. Classe 2003, originario di Roma, LDA si avvicina al mondo della musica sin da giovane, iniziando a pubblicare su YouTube le cover di brani di grandi artisti nazionali e internazionali. Il primo inedito è “Resta” che esce nel 2017 e inizia così a rincorrere il suo sogno. L’anno di svolta però è il 2021 quando il giovane pubblica il suo secondo singolo “Vivimi” ed entra nella scuola di Amici.
Nel programma di Maria De Filippi, il giovane artista riesce ad emergere con brani come “Quello che fa male”, certificato prima oro e poi platino. Amici21 lo consacra al successo, LDA raggiunge i 60 milioni di streaming (audio e video) e il pubblico si affeziona sempre di più a lui. Nasce una vera e propria fanbase che segue il giovane artista sui social e che non si perde niente del suo percorso artistico.
Proprio i fan avranno modo di incontrare LDA durante gli instore di presentazione dell’album, di cui di seguito il calendario completo:
- 17 febbraio – GIUGLIANO IN CAMPANIA (NA) – ORE 17:30 – Parco Commerciale Grande Sud
- 18 febbraio – EBOLI (SA) – ORE 17:00 – CC Le Bolle
- 19 febbraio – VALMONTONE (RM) – ORE 16:00 – Valmontone Outlet
- 21 febbraio – NAPOLI – ORE 16:30 – Feltrinelli Stazione Centrale
- 22 febbraio – BOLOGNA – ORE 17:30 – Semm Music Store & More
- 23 febbraio – MESTRE (VE) – ORE 17:30 – CC Nave De Vero
- 24 febbraio – FIRENZE – ORE 16:00 – Galleria Del Disco
- 24 febbraio – LUCCA – ORE 18:30 – Sky Stone & Songs
- 25 febbraio – COLLESTRADA (PG) – ORE 17:00 – CC Collestrada
- 26 febbraio – NOLA (NA) – ORE 16:30 – Galleria Commerciale Hyria Space
- 3 marzo – BUSSOLENGO (VR) – ORE 17:00 – CC Porte Dell’Adige
- 4 marzo – SESTO SAN GIOVANNI (MI) – ORE 17:00 – CC Vulcano
In primavera l’artista partirà per un tour di tre date suonando il 19 aprile ai Magazzini Generali a Milano, il 21 aprile al Palapartenope a Napoli e il 22 aprile all’Atlantico Live di Roma.
In occasione dell’uscita del nuovo album, abbiamo scambiato con lui quattro chiacchiere per scoprire qualche dettaglio in più su questo progetto.
Luca facciamo un passo indietro. Facciamo finta di tornare a scuola, nei panni di un professore, professore LDA che deve dare un voto all’alunno LDA che ha appena fatto la verifica di Sanremo 2023. Che voto diamo?
Allora facciamo che sono un professore di più materie. Per la materia “Intonazione” gli metto 8 perché mi è piaciuto; “Canzone” 6.5 anche 6 perché a 19 anni, l’alunno è bravo, ma si deve applicare ancora e tanto, deve crescere, per l’età che ha va bene un 6. Per “come sta sul palco” metto 5.5 perché preso dall’emozione deve muoversi di meno, soprattutto se ci sono canzoni che deve trasmettere. Però per “Intonazione e padronanza della voce” metto 8 pieno, addirittura 8.5.
Adesso interviene il tuo compagno di classe Stefano Fisico, in base a quello che hai detto tu professore, che va in soccorso dell’alunno LDA e dice che non è veritiero il voto che ti sei dato per la tenuta del palco, sei stato molto bravo. Ti sei mosso con la serenità e la tranquillità di un veterano. Quindi io direi un 7.5. Per quanto riguarda “Intonazione”, mi hai assolutamente sorpreso. Tra tutto quello che hai detto l’aspetto forse più debole è la canzone.
Ti ringrazio, davvero
In “Luca” parli a te stesso, ti apri come non hai mai fatto. Molti dicono che scegliere un nome d’arte aiuti in qualche modo a dividere l’artista dalla persona. È così?
La mia scelta del nome d’arte è stata fatta per togliere il cognome. Fosse stato per me mi sarei chiamato Luca, credimi. Il problema che Luca non era proprio il massimo, non che LDA sia tanto meglio, però almeno è più un nome d’arte. Era per togliere il cognome e per intraprendere una strada tutta mia, però LDA e Luca sono la stessa cosa.
Andiamo all’album, c’è una traccia che si intitola “Il silenzio parla”, ti chiedo cosa dice nei momenti in cui riesci ad averne un po’?
Ma guarda tanto perché io sono una persona che sta tanto in silenzio. Sono una persona che quando deve dire qualcosa preferisce stare zitto al posto di sbagliare. Ho il terrore costante di sbagliare nella mia vita.
Vero?
Perché ho sempre paura che se sbaglio finisce tutto, soprattutto nell’ambito musicale. Se avessi sbagliato a Sanremo per me sarebbe stata la fine, non mi sarei mai tolto la cosa del “figlio di”. Quindi stando sul campo con il terrore di sbagliare, magari anche quando devo dire qualcosa, preferisco stare zitto. Tengo tutto per me, non parlo e poi esplodo da solo.
C’è qualche pensiero che spesso nei momenti di silenzio ti torna in mente?
Ho un pensiero fisso, più che un pensiero è una paura. Il pensiero è la domanda “Farò questo per tutta la vita?”, questa è la cosa che mi trapana il cervello. Io poi sono una persona molto positiva, però sono anche tanto realista, e quindi vedendo tutti questi artisti che durano 3 anni, esagerando.
16 mesi per la precisione, ho fatto una ricerca.
Ti mette paura sta cosa! Però poi ripenso “Perché devo durare così poco?”, io ho qualcosa, io so di avere qualcosa che gli altri non hanno. Non sono un bimbo prodigio però mi reputo abbastanza prodigio.
Quali pensi possa essere la canzone dell’album nuovo che al primo ascolto sorprenderà di più il tuo pubblico?
Allora quella che ti trapana il cervello penso sia “Uh -la-la”, mentre che ti sorprende penso “Cara Napoli” o “Luca”. Testualmente sono due bei pezzi, penso forse tra le più belle canzoni che abbia mai scritto finora. “Cara Napoli” è di quattro minuti ma per me è perfetta così, non potevo tagliare da nessuna parte.

Cosa ti piacerebbe che ti dicessero le persone che incontrerai negli instore?
Forse qualcosa inerente a “Luca”. Mi è già capitato, a seguito di un piccolo spoiler che ho messo sui social, che mi ringraziassero dicendo “La canzone non si chiama Luca ma si chiama Sabrina”. Questa ragazza mi ha scritto dicendomi che ero riuscito a parlare di lei senza conoscerla. E io ho già vinto così, va bene così, questo è quello che conta della musica.
Tra tutte le tracce dell’album, se dovessi scegliere un altro brano che avresti potuto presentare a Sanremo, quale avresti scelto? E perché?
Te ne posso dire due? Allora “Luca” per farmi conoscere, nonostante sia un pezzo in cui dico delle cose molto personali, però me ne sarei fottuto e le avrei dette lo stesso. E poi avrei portato “Quello che fa bene” perché penso che il ritornello melodicamente sia fortissimo.
Dopo il duetto con Alex Britti, dove siete stati super, vi siete ripromessi di far qualcosa di inedito prossimamente?
Ne abbiamo parlato, lui ha un sacco di cose da fare in questo momento, sta facendo delle cose stupende. Io pure ho le mie cose da fare, ma appena abbiamo un attimo sicuramente sì, ci siamo trovati veramente bene.